Brera: un quartiere d’artista

Brera è uno dei quartieri più famosi e più pittoreschi di Milano. Popolato nel corso dei secoli da contadini, religiosi, scienziati e bohemien, oggi ospita una delle pinacoteche più splendide d’Italia e un’Accademia d’Arte che ha educato generazioni di artisti.

La sua storia ricca di avvenimenti e gli imponenti edifici che lo costituiscono sono però quanto di più lontano si possa immaginare dalle vere origini del quartiere. Il nome di Brera deriva infatti da termine “braida”, di origine longobarda. Con questo termine si indicavano i terreni a vocazione agricola che però venivano lasciati incolti.

Come è riuscita, Brera, a passare dall’essere un orto disordinato a uno dei centri culturali più importanti del nostro Paese? Cerchiamo di scoprirlo insieme magari durante un tranquillo un tranquillo bike tour a Milano.

Palazzo Brera: storia e curiosità

Come accennato, agli inizi del tredicesimo secolo, Brera era formata principalmente da terreni incolti. Il proprietario, Algiso Guercio, stabilì di donare le proprie terre alla congregazione degli Umiliati, i quali predicavano la necessità, per i religiosi, di condurre una vita povera e laboriosa, in totale contrasto con la ricchezza della Chiesa Romana.

Ricevuto il terreno, gli Umiliati costruirono il proprio convento, cominciarono la coltivazione del terreno e avviarono una fruttuosa attività di produzione di lana. Secoli dopo, però, vennero accusati di condividere le idee protestanti e vennero scacciati con una bolla di Papa Pio V.

Da quel momento il convento venne affidato ai Padri Gesuiti, che lo trasformarono in una grande scuola d’elite e soprattutto in uno dei centri astronomici più importanti della penisola. Oggi la torretta dell’osservatorio, ormai abbandonata, è stata trasformata in una sala conferenze.

Sul finire del Settecento venne fondata l’Accademia di Belle Arti, fu potenziato l’Osservatorio e fu creato l’Orto Botanico. In questo stesso periodo venne fondata, per volontà di Maria Teresa D’Austria, la Pinacoteca, che avrebbe dovuto raccogliere le opere degli artisti dell’Accademia.

Con l’arrivo di Napoleone le cose andarono diversamente: nella Pinacoteca il generale francese decise di “lasciare indietro” tutte le opere “meno pregiate” che aveva depredato dal territorio italiano: nacque così quella che oggi è una delle più grandi raccolte d’arte pittorica su suolo italiano.

Strade e vicoli artistici

Brera oggi è un quartiere turistico più che un vero e proprio quartiere cittadino. Nonostante i moltissimi piccoli locali che sono stati aperti per sfamare i turisti, l’atmosfera del quartiere ha mantenuto intatto il suo fascino.

I confini precisi del quartiere di Brera sono costituiti da Via Pontacchio, Via Fatebenefratelli, Via dei Giardini, Via Monte di Pietà, via Ponte Vetero e Via Mercato. Tra le vie che rappresentano il vero cuore di Brera non si possono non comprendere Via Fiori Chiari e Via Fiori Oscuri: la prima deve il nome al collegio femminile che vi era ubicato, mentre la seconda al bordello che invece vi prosperava.

Nella zona sono ancora presenti moltissimi colorifici e negozi per le belle arti, nonché un gran numero di negozi di antiquariato. Di sera invece spuntano i tavolini delle cartomanti che promettono di predire il futuro di chi passeggia per i vicoli della vecchia Brera.

Chi avesse voglia di addentrarsi anche nelle sue innumerevoli offerte gastronomiche, potrà dire di essere stato davvero a Brera quando avrà assaggiato i dolci della bakery Di Viole Di Liquirizia, specializzata in cupcake e cheesecake.

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