Concorsi pubblici: la formazione ideale per lavorare nella PA

Lavorare nel pubblico impiego ha sempre rappresentato un porto sicuro, nel quale rifugiarsi per avere uno stipendio fisso senza troppe responsabilità, tranne nei casi di posizioni di fascia elevata o in situazioni che richiedono potere decisionale. Tutto questo ha portato ovviamente ad un calo di efficienza ed efficacia nell’erogazione dei servizi ai cittadini e nella gestione di tutto ciò che concerne la sfera pubblica. Il mondo del lavoro pubblico è però cambiato da molti anni e in Europa ha già fatto molti passi avanti. Sarà quindi necessario invertire la tendenza e pianificare strategie in grado di risollevare la macchina pubblica con un trasformazione imponente che possa rendere la PA un punto di riferimento non solo per i cittadini che usufruiscono dei servizi ma anche per chi aspira a lavorare nella PA. Secondo i dati Istat, negli ultimi 10 anni i dipendenti pubblici sono aumentati del 2,5% ma a trainare la crescita sono i contratti a tempo determinato, che contribuiscono ad alimentare la sfiducia nel comparto per chi desidera inserirsi nel mondo del lavoro. Eppure nell’ultima manovra del governo, si stimano oltre 10 mila assunzioni per il 2023, a conferma dell’interesse dello stato nel riformare la PA, che ad oggi richiede competenze di alto livello e capacità manageriali fino a poco tempo fa non indispensabili. La formazione ideale per lavorare nella PA prevede un percorso di tipo specialistico che si può perfezionare anche con corsi post-laurea.
Ecco alcuni suggerimenti.

I requisiti per i concorsi pubblici

 

La Pubblica Amministrazione comprende numerose attività. Include infatti tutti gli organi preposti alla gestione dello Stato, come gli enti regionali, provinciali e locali, tutte le forze armate, i professionisti che operano nella scuola e nell’università e tutte le professionalità del mondo della salute. Per entrare nella PA dunque i requisiti possono essere molto diversi tra loro a seconda della mansione che si sceglie.
Ad ogni modo, per avere maggiori punteggi e posizionarsi più alto in graduatoria, il consiglio è di presentarsi con titoli coerenti con la mansione e che consentano di attestare le competenze necessarie per svolgere il ruolo desiderato. Oltre al curriculum, per partecipare ai concorsi pubblici è obbligatorio godere di tutti i diritti civili.

Area amministrativa

 

Per operare nell’area amministrativa, che è presente nella Pubblica Amministrazione a più livelli e in ogni contesto, è necessario avere delle competenze in ambito giuridico e finanziario. Un percorso ideale è quello di conseguire una laurea in giurisprudenza, economia o scienze politiche e poi individuare il concorso pubblico con la posizione più adatta alle proprie aspirazioni. Per completare il percorso, si consiglia un corso post-laurea, come un master in ambito tributario, che consente di acquisire competenze specifiche nell’ambito della fiscalità e della gestione dell’amministrazione. I percorsi di perfezionamento si possono seguire anche in forma blended seguendo i corsi delle università telematiche come Unicusano.

 

Scuola, Università e ricerca

Per lavorare nella scuola, nell’Università o nella ricerca i percorsi sono tanti e la formazione può essere di diverso tipo. Per accedere ai concorsi pubblici è necessario conseguire una laurea magistrale e, nel caso dell’Università, per diventare professori è necessario il dottorato di ricerca. Occorre quindi ottenere un percorso di formazione di terzo livello, che richiede impegno e tanta passione. Per diventare insegnanti delle scuole di primo e secondo grado è necessario anche conseguire almeno 60 crediti nelle materie affini alla materia che si desidera insegnare e che permetta di svolgere un tirocinio pratico per imparare metodologie della docenza.