Le varianti del Trombone Contrabbasso

Massimo La Rosa, uno dei Trombonisti Solisti affermati nel panorama internazionale, non ha dubbi. Il trombone contrabbasso è da considerare come lo strumento più grave all’interno dell’intera famiglia. Uno degli errori che si commettono più di frequente è senz’altro quello di confonderlo con il Cimbasso. Quest’ultimo si può considerare come una specie di mix tra il trombone basso e una tuba a valvole oppure a pistoni, che era particolarmente di moda nell’opera italiana dell’Ottocento.

Ci sono sostanzialmente due taglie di trombone contrabbasso. La prima è quella in “Si”, ovvero quella che presenta un’ottava sotto rispetto al trombone tenore e che, in tanti casi, può contare sulla presenza anche di una doppia coulisse, ma che viene usata davvero molto di rado. Un’altra taglia particolarmente diffusa è quella in “Fa”, una quarta sotto rispetto al trombone tenore, che rappresenta la tipologia maggiormente diffusa e utilizzata.

Ad esempio, la taglia in Fa del trombone contrabbasso si caratterizza per essere notevolmente usata all’interno della Tetralogia di Richard Wagner, in cui viene inserita all’interno dell’organico con la denominazione tedesca di Kontrabassposaune. Si può trovare spesso e volentieri pure all’interno di svariate composizioni di Arnold Schonberg e di Richard Strauss.

Interessante notare come questa tipologia di strumenti possa vantare due valvole che vengono chiamate ritorte e che offrono la possibilità di evitare l’uso delle posizioni più distanti che, in caso contrario, si possono raggiungere solo ed esclusivamente facendo leva su una maniglia.

L’utilizzo del trombone contrabbasso da parte dei compositori

Abbiamo visto come Wagner, Strauss e Schonberg siano tra i pochi compositori che abbiano utilizzato effettivamente questo tipo di trombone, ma solo per la tipologia intonata in Sì. Anche Verdi l’ha utilizzato, in modo particolare all’interno del Falstaff. Ma in quel periodi in Italia, questo tipo di trombone veniva considerato come uno strumento a pistoni. Anche oggi le sue parti vengono suonate sulla Tuba e spesso si suggerisce di non impiegarlo semplicemente per via della gran fatica che bisogna fare per suonarlo. Forse è anche per questo che il Trombone non è uno degli strumenti più suonati nei quartieri d’artisti delle grandi città metropolitane.

Un pò di storia del trombone contrabbasso

Nel XVI secolo, come abbiamo detto, era particolarmente diffuso questo tipo di trombone sintonizzato su un’ottava sotto rispetto al trombone tenore. Una delle principali caratteristiche era la notevole lunghezza del tubo, che si poteva spingere anche fino a 6 metri. Una tipicità che portava a considerare come possibile solo ed esclusivamente la riproduzione lenta. Ci sono stati diversi tentativi di suddividere la diapositiva in quattro componenti, provando a ridurne a metà la lunghezza. Nel XVI secolo, in modo particolare, tali tentativi si sono intensificati ma non hanno prodotto particolari risultati nell’epoca barocca o classica.

Poi si diffuse un sistema a doppia U, che è stato ribattezzato anche doppio scivolo oppure doppio trombone. Solamente nel lontano 1816, però, ecco che si ebbe un vero e proprio doppio trombone in F che venne realizzato dal compositore tedesco Gottfried Weber e prodotto da Halary in quel di Parigi nel 1830. Questo strumento andò a ridurre le diapositive ad un livello così importante che le fece diventare addirittura più corte, rispetto al caro e vecchio trombone per basso. Ed è stata proprio questa una delle innovazioni più importanti che hanno fatto la storia del trombone contrabbasso.

Il trombone basso

Il trombone basso si caratterizza per essere impiegato spesso e volentieri all’interno delle orchestre sinfoniche e pure in quelle jazz. Tra le principali caratteristiche troviamo sicuramente il fatto di aver un canneggio notevolmente più ampio in confronto a quello del tenore e, nella maggior parte dei casi presenta non una ma due ritorte. Esattamente come il tenore, viene tagliato in Sì, ma c’è da mettere in evidenza come gli armonici gravi sono nettamente più corposi, mentre quelli acuti non sono così forti. Diversi musicisti che usano questo strumento sfruttano ancora dei modelli piuttosto antiquati, che presentano solamente una ritorta in Fa. In questo caso, la differenza principale è rappresentata dalle dimensioni del canneggio e dalla presenza della campana. Esistono due configurazioni in riferimento alle valvole. La prima è la configurazione indipendente, in cui sono presenti due ritorte, una tipicamente in Fa che viene attiva semplicemente portando lo strumento in sesta posizione mentre l’altra è in “Sol” e si sviluppa portando lo strumento in quinta posizione. Entrambe le valvole si possono azionare sia una alla volta che in contemporanea, portando lo strumento in Re. Con la seconda configurazione, ovvero quella dipendente, ecco che troviamo sempre due ritorte ma con l’opportunità di attivare la seconda valvola solamente dopo aver attivato la prima.

Il trombone tenore

Il tenore è la tipologia di trombone maggiormente diffusa, che si caratterizza per essere intonata in un sì un’ottava al di sotto rispetto alla tromba, che spesso non è ritorta, con un diametro del canneggio che è compreso tra 12.2 millimetri e 13.9 millimetri. C’è anche un altro tipo di trombone tenore molto comune, che è quello con ritorta con cui si può “saltare” dalla tonalità di Sì fino a quella di Fa, semplicemente attivando la relativa valvola rotativa. Quando si utilizza il termine di “tenore” si fa riferimento ad un trombone in “Si”, oppure ad un trombone in “Si” con ritorta in Fa.

Il trombone a pistoni e quello soprano

Questo tipo di trombone, in compagnia del modello precedente ovvero il trombone a cilindri, è stato impiegato in lungo e in largo. Proprio in virtù del fatto che l’uso dei tromboni nella maggior parte del repertorio tradizionale e romantico comporta l’impiego di corali e armonie, con il passare del tempo, questo tipo di trombone ha lasciato il posto al trombone a coulisse, che si caratterizza per garantire una precisione di intonazione decisamente maggiore. Il suono che caratterizza gli strumenti a pistoni, che di solito presentano un canneggio piccolo, non si differenziava poi molto rispetto al suono che caratterizza gli strumenti a coulisse. Ad ogni modo, nonostante questo svantaggio, il trombone a pistoni non è mai scomparso del tutto dal momento che diversi strumenti lo prediligono per via della sua più elevata agilità.  Un altro tipo di trombone è il soprano, che però è usato davvero molto di rado. Interessante notare come venga impiegato in alcuni ambiti barocchi ma anche jazzisti.