Come si trasportano gli organi per la donazione?

La donazione degli organi rappresenta un gesto di enorme generosità, ma al tempo stesso impone un elevato livello di complessità con il coinvolgimento di un gran numero di professionalità: non solo il personale ospedaliero e i medici, ma anche le forze dell’ordine e altri lavoratori a cui non sempre si attribuisce la necessaria importanza. Il nostro Paese può essere collocato a un livello di eccellenza in questo ambito, almeno secondo i dati che sono stati forniti dal Centro nazionale trapianti, sia per ciò che concerne il numero di donatori che dal punto di vista del numero di interventi che vengono realizzati.

Ogni organo che viene espiantato ha bisogno di essere trasportato con la massima attenzione ma, al tempo stesso, nel modo più rapido possibile, in maniera tale che riesca a giungere a destinazione con tempestività. I fattori logistici, dunque, rivestono una fondamentale importanza per il buon esito di un’attività trapiantologica, e in tal senso è opportuno prendere in considerazione ogni strumento che sia in grado di incrementare gli standard di conservazione degli organi e la rapidità del trasporto. Gli standard di sicurezza previsti, per altro, con il passare del tempo si evolvono e vengono aggiornati; lo stesso dicasi per i parametri di efficienza logistica. Lo scopo da conseguire, però, è sempre lo stesso: il mantenimento di una temperatura di conservazione adeguata, insieme con la tracciabilità del trasporto. Il ricorso a materiali e strumenti che prevengano il degradamento degli organi è il risultato di studi e ricerche.

Nel nostro Paese le best practice sviluppate nel corso degli ultimi tempi sono state standardizzate nel cosiddetto GISTO: si tratta di un unico sistema nazionale (Gisto è l’acronimo di Gestione integrata servizio trasferimento trapianto organi) che garantisce il corretto trasporto degli organi. Sono lontani, ma non ancora dimenticati, i tempi in cui un organo poteva essere trasportato addirittura all’interno di una borsa termica per alimenti. Oggi la gestione e il trasporto degli organi avvengono in completa sicurezza: che si tratti di un polmone, di un rene o di un fegato, dal momento del prelievo eseguito nell’ospedale di espianto dopo, per esempio, un attacco di cuore,al momento del trapianto non passa più tempo del limite massimo da rispettare per la corretta conservazione.

Il sistema Gisto non fa riferimento unicamente alle modalità di trasporto, ma prevede delle norme specifiche anche per ciò che riguarda le tecniche di confezionamento degli organi e l’inserimento dei documenti. Gli aspetti a cui si deve prestare attenzione sono molteplici, dall’apposizione di etichette colorate sui box all’impiego di contenitori isotermici, eventualmente con sistemi di perfusione. L’innovazione non si arresta in questo campo, come dimostra l’adozione di transponder innovativi muniti di antenne GPS: grazie ad esse i dati riportati sulle etichette possano essere memorizzati in modo che possano essere fornite in tempo reale tutte le informazioni di cui potrebbero aver bisogno gli operatori, tramite posta elettronica o via SMS.

L’attribuzione degli organi che vengono prelevati viene definita sulla base del livello di urgenza clinica e in funzione della compatibilità per il gruppo sanguigno. A parità di condizioni, si valuta la compatibilità delle dimensioni tra il donatore e il ricevente, ma si tiene conto anche del tempo di permanenza del destinatario in lista di attesa. Sono i centri di riferimento interregionali per i trapianti a individuare i parametri di attribuzione: essi sono dotati delle liste di attesa dei vari centri e agiscono sulla base di un programma operativo che prevede, in primo luogo, l’identificazione e la segnalazione dei potenziali donatori. Prima del trapianto vengono eseguite delle specifiche indagini immunologiche, e solo a quel punto gli organi possono essere assegnati e il prelievo può essere organizzato. Il tutto con una particolare attenzione per le modalità di trasporto, che richiedono il massimo coordinamento.

Ciò è vero non solo per i tragitti coperti su gomma, per esempio da una regione italiana a un’altra, ma anche per quelli più lunghi, da un Paese a un altro, per i quali si rendono necessari dei voli ad hoc, che vengono messi a disposizione da compagnie aeree private che forniscono mezzi con una divisione medicale ad hoc.

Salf è un’azienda farmaceutica Bergamo che svolge un ruolo di primo piano in questo ambito: la professionalità e la cura dei dettagli sono doti indispensabili in un settore tanto delicato.