Bocciatura al Liceo Scientifico Tradizionale: ecco cosa fare

Ad alcuni studenti è capitato, durante il proprio percorso scolastico, di dover affrontare una bocciatura. Questo scaturisce sensazioni tutt’altro che positive nel giovane che, forse per la prima volta in vita sua, si trova costretto a fare i conti con un senso di fallimento nonchè di colpa nei confronti dei genitori che hanno fatto dei sacrifici per affrontare le spese scolastiche.

Spesso, per non ammettere che si ha fallito si cerca la risposta più ovvia, accusando gli insegnanti di non aver svolto bene il proprio lavoro, in realtà ostinarsi a trovare un terzo colpevole è nocivo per lo studente, il quale in realtà deve considerare la bocciatura come un segnale grazie al quale può capire se la strada che sta percorrendo è quella più adatta a lui o meno.

Il liceo scientifico tradizionale offre un percorso di studi basato su materie di carattere scientifico, quali matematica, chimica, fisica, scienze, biologia e via dicendo, ma nonostante ciò è richiesto che l’alunno abbia anche una buona conoscenza delle materie umanistiche, come italiano, storia, filosofia etc… Spesso accade che alcuni alunni che frequentano il liceo scientifico trascurano queste discipline perchè convinti che i voti presi pesino meno delle votazioni ottenute nelle materie scientifiche e ciò può essere causa di grosse lacune che, nel peggiore dei casi, comportano una non ammissione all’anno successivo.

Cosa fare in caso di bocciatura

L’atteggiamento da tenere in caso di bocciatura in un liceo scientifico non può essere esteso a chiunque, è necessario valutare attentamente il percorso da intraprendere dopo la non ammissione.

Oggigiorno esistono diversi modi per affrontare una bocciatura, uno di questi è optare ai cosiddetti due anni in uno, ossia studiare nuovamente le materie dell’anno scolastico precedentemente perso aggiungendo le materie dell’anno successivo; in questa maniera, se si riesce ad ottenere la promozione per entrambi gli anni, temporalmente si ritorna alla pari con gli studi.

Esistono molti centri scolastici sul territorio che offrono la possibilità a chi vuole recuperare anni scolastici persi, di essere seguiti personalmente da un docente – o più docenti- il quale segue personalmente il percorso di studi dell’alunno, garantendogli a fine anno scolastico una preparazione tale da poter superare brillantemente il biennio.

Questa via, però, non è consigliata a chi, a fine anno, si è reso conto di avere grosse lacune, perchè in questo caso l’unica maniera per poter ripartire bene con l’anno, e concentrarsi su ciò che non si è appreso bene, è quella di ripetere l’anno scolastico perso. Quest’ultima dev’essere una decisione presa congiuntamente agli insegnanti, i quali conoscendo a fondo la reale preparazione dell’alunno sapranno fornire l’indicazione più giusta.

Molte persone, invece, demoralizzate per aver perso l’anno scolastico, optano per cambiare completamente indirizzo di studi. Iscriversi a un’altra scuola, sperando di trovare qualcosa di meno gravoso (per quanto riguarda le materie), non solo non è garanzia di buoni risultati, ma è una scelta che in molti casi fa sì che aumenti il senso di avvilimento, poichè il più delle volte si tratta di percorsi di studi che non stimolano l’interesse generale dello studente, dunque studiare risulterà essere un’attività ancora più pesante.

In certi casi, la scelta dell’indirizzo di studio è dettata dall’ansia di non saper scegliere, in altri a volte capita che i genitori scelgano per il proprio figlio; in realtà la scelta del percorso di studi da intraprendere è necessario farla valutando le materie in cui si è più portati, le capacità di cui si è dotati e le attività in cui si riesce in maniera spontanea. Questo lavoro non deve farlo esclusivamente l’alunno, ma il genitore deve essere in grado di ascoltarlo ed accompagnarlo verso la strada che il giovane ha intenzione di intraprendere dandogli la massima fiducia, specie se in precedenza c’è stato un incidente di percorso come la mancata ammissione all’anno successivo.

In conclusione, la non ammissione all’anno scolastico successivo non deve essere considerata esclusivamente come un’esperienza negativa bensì può essere un’occasione per fare una analisi approfondita dentro di sè, cercando di capire se la strada fin’ora intrapresa era quella giusta.