La terapia di coppia funziona? Ascoltiamo il parere di uno psicologo
Quante volte abbiamo sentito la frase “È una coppia che scoppia”.
Queste poche parole racchiudono tutte le tensioni e i conflitti che di sovente mettono a dura prova una relazione amorosa. Non c’è un’età ben precisa durante la quale si manifestano le incomprensioni. Potrebbero essere matrimoni o relazioni attempate così come anche giovani coppie. Bisogna solo capire se c’è di fatto, la volontà a voler realmente risolvere il conflitto e non essere un’alterazione della verità, operata con astuzia e sottigliezza per chiudere il rapporto.
L’aiuto dello psicologo?
L’intervento dello psicologo o dello psicoterapeuta può consegnare alla coppia gli strumenti per poter meglio comprendere il valore e il peso del rapporto amoroso nella propria vita di relazione. Per le coppie ormai insieme da diversi anni c’è il rischio che la convivenza si trasformi in uno stato di torpore, di sopportazione, di oblio per mancanza di emozioni, calore, intimità, accoglienza e complicità.
L’altro diventa “per me” la mia tomba, il mio limite, arranco, non ho la forza, sopporto. Tutti pensano di essere capaci di risolvere il conflitto con le sole forze emotive a disposizione zavorrando il legame. Decidere di rivolgersi allo specialista spaventa: l’amore può tutto, è solo un momento, passerà, devo impegnarmi, non è colpa mia è l’altro che non comprende, non accoglie. Andare dallo psicologo spaventa, la ruotine rassicura, pur riconoscendo che la relazione affettiva potrebbe aver bisogno di nuovi input.
Quando è consigliabile ricorrere all’intervento dello psicologo o del psicoterapeuta?
Sono molteplici i casi in cui conviene ricorrere al supporto di un esperto:
- Tradimento
- Difficoltà nella comunicazione
- Abuso e/o violenza domestica
- Difficoltà economiche
- Dipendenza affettive
- Difficoltà sessuale
- Differenze sociali e/o culturali
- Lotta di potere
- Problemi nella gestione delle emozioni
- Delusione e/o frustrazione per le mancate aspettative
- Desiderio di controllo
Durante la relazione i coniugi spesso non accettano i cambiamenti che contraddistinguono il mutare del sistema “famiglia”: la nascita di un figlio, un trasferimento, la perdita del lavoro, la malattia, la perdita di un parente caro, tutto ciò mette a dura prova gli equilibri.
Quando si propone, durante un periodo di difficoltà emotiva, l’intervento dello psicologo da parte dei uno dei componenti della coppia o da coloro che gravitano intorno ad essa quasi sempre, si tenta di sottrarsi. Ci si sente onnipotenti, capaci di risolvere i conflitti, facendo poco i conti con le sopraggiunte difficoltà, con lo stress generato dall’evento scatenante. Scevri da pregiudizi, giudizi, preconcetti bisognerebbe affidarsi al consulente.
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Il coraggio, la tenacia, la consapevolezza a volersi mettere in gioco di uno dei partner sarà propedeutico all’ingresso dell’altro componente. Il terapeuta utilizzerà elementi e strategie per capire cosa e perché la coppia è in crisi. Nelle dinamiche di relazione esistono delle tecniche coercitive che fanno allusione indirettamente a cose che intenzionalmente non vengono menzionate un “non detto” che ombreggia la verità ma, facilmente intuibili da un esperto psicologo quale in dott. Gerboni il quale, ha il compito di valorizzare, rassicurare e riequilibrare le risorse e le potenzialità di entrambi i fruitori.
Lo specialista all’interno del setting creerà un ambiente accogliente dove, l’empatia, il desiderio di collaborazione, l’accoglienza e il rispetto reciproco sarà fondamentale per creare un’alleanza terapeutica.
Durata della terapia
La durata della terapia di coppia emerge dopo che lo psicologo ha valutato le problematiche, analizzato il conflitto, interpretato il coinvolgimento emotivo, scardinato le resistenze del partner più coriaceo, ridimensionato le aspettative. Tutto ciò è possibile quando si interviene in un tempo utile affinché la crisi possa essere gestita raggiungendo, in tempi ragionevoli, i cambiamenti necessari.