Come presentare il business con un elevator pitch di successo 

“Parlami di te/del tuo progetto”. Un incipit comune e molto ampio che siamo abituati a sentire, ad esempio, nei colloqui di lavoro.

Non si tratta del via libera ad un lungo e noioso monologo, ma di un elevator pitch: un vero e proprio discorso di introduzione di sè e dei propri progetti che dovrebbe durare al massimo 2-3 minuti e che può essere più complesso di quello che sembra.

L’elevator pitch è a tutti gli effetti un discorso di presentazione, molto breve e conciso, il cui scopo è quello di presentare una persona (sè stessi, in genere) ma anche un progetto, un business e via dicendo. Capiamo bene che tenere alta l’attenzione in pochi minuti richiede capacità di concentrazione del discorso e di sintesi, nonché di ‘brillare’ cogliendo l’occasione che spesso è unica di presentarsi agli altri e di fare colpo.

Indubbiamente questa tecnica comunicativa ha il vantaggio di colpire la controparte dando poche informazioni ma scelte con cura; del resto può essere svantaggiosa nel presentare processi complessi e lunghi che difficilmente si possono riassumere in qualche riga.

Tuttavia, con un po’ d’allenamento, come ci spiega Gio Talente fondatore del sito tecnichedivenditaavanzate.com, è possibile impostare un elevator pitch per il proprio business davvero vincente e presentarsi in soli 60 secondi ottenendo l’attenzione dell’interlocutore ed un buon risultato.

Non è facile, ovviamente, ma è possibile e soprattutto spesso necessario. Ma come si imposta un elevator pitch per presentare il business?

Presentarsi in 60 secondi: qualche consiglio utile

Il termine ‘elevator pitch’ deriva proprio dal nome inglese dell’ascensore, e questo perché la presentazione dovrebbe iniziare e concludersi nel tempo brevissimo che impiega in genere un ascensore per salire o scendere (dai 30 ai 60 secondi). Non è per nulla banale concentrare la complessità di un’attività o di un progetto che dura magari da anni in 60 secondi, e saper anche sottolineare i propri punti di forza, coinvolgendo l’interlocutore e catturando la sua attenzione. Ma questa capacità di comunicare può essere un’arma davvero molto efficiente, e di conseguenza oggi è indispensabile conoscerla.

Partiamo dal presupposto che tutte le attività, anche quelle famose, hanno bisogno di essere presentate all’interlocutore. Bisogna cercare di vendere bene il proprio business, di farlo brillare e sottolineare quali sono i punti di forza dello stesso ad esempio rispetto alla concorrenza.

Che schema segue un elevator pitch? Banalmente è impostato su questi punti:

  • spiegare chi si è
  • spiegare di che cosa ci si occupa
  • spiegare in che cosa consiste il valore aggiunto del progetto/business, cioè cosa comporta di positivo concretamente rispetto alla concorrenza
  • spiegare perché l’interlocutore dovrebbe scegliere voi.

La chiave dell’elevator pitch è quella di catturare l’attenzione, l’interesse e il desiderio della controparte per farla passare all’azione. In sostanza, è una tecnica di vendita a tutti gli effetti, solo che quello che vendete in questo caso è la vostra intera attività, la vostra affidabilità, il vostro valore aggiunto. Per questo essere concisi, diretti ed essenziali ma soprattutto brillanti è fondamentale per il vostro lavoro.

Quando si fa un elevator pitch?

Un elevator pitch per il business può risultare utile in tantissimi casi. Pensiamo ad un convegno o a una fiera alla quale partecipate, ma anche sulla home page del sito web dove dovete descrivervi in poche righe, in occasione di eventi sociali o professionali nei quali incontrare il vostro network di vendita, quando cercate investimenti o fondi, quando vi presentate ad un potenziale socio o cliente. Insomma, avere un elevator pitch sempre pronto a portata di mano è davvero indispensabile e la chiave per riuscirci è allenarsi.