Università: come scegliere facoltà e ateneo in 10 step

La scelta di un percorso universitario piuttosto che un altro è squisitamente personale e soggettiva, per questo è sempre difficile effettuare una lista di metodi infallibili per trovare la facoltà ideale. Il punto di partenza deve essere necessariamente legato alle proprie passioni e inclinazioni, ma gli elementi di cui tener conto possono essere numerosi: dai servizi offerti alle informazioni pratiche come i costi.

1) Il primo consiglio non può che essere uno: capisci quello che ti piace davvero. La passione per una determinata materia (o gruppo di discipline) deve essere la spinta necessaria per intraprendere un percorso di studio. Solo in questo modo sarà possibile superare indenne i vari ostacoli che sicuramente ci si troverà ad affrontare durante gli anni universitari.

2) Passa in rassegna i corsi di laurea a seconda delle opportunità di stage e tirocinio in grado di offrire, sia durante il percorso che subito dopo. Sono sempre più numerose le aziende che siglano vere e proprie partnership con le principali università per stage e tirocini, con la speranza (da parte di tutte le parti in causa) di trasformare questo periodo di prova in un contratto di lavoro più duraturo e stabile.

3) Valuta quello che offre l’università in termini di servizi: dall’eventuale tutoraggio ai laboratori, passando per le biblioteche e gli archivi. Si tratta di aspetti importanti per quanto riguarda il percorso universitario: nel caso di facoltà scientifiche l’attenzione va soprattutto ai laboratori, qualora si scelga invece un percorso umanistico è l’aspetto legato a biblioteche ed archivi a prevalere.

4) Non dimenticare di leggere i nomi dei docenti che insegnano in una determinata facoltà: può dire molto sul prestigio dell’università in questione. Ad esempio l’Università del Piemonte Orientale, pur essendo un ateneo più piccolo rispetto ad altri in Italia, è molto noto tra gli studenti appassionati di storia (e non solo) perché fino a poco tempo fa era Alessandro Barbero ad avere la cattedra di storia medievale. La fine dello scorso anno accademico è coincisa con la pensione del noto storico, che ora continuerà a dedicarsi a tempo pieno alle conferenze nei principali festival in giro per l’Italia.

5) Raccogli informazioni pratiche sul campus: come ci si arriva, se è semplice trovare un alloggio nelle vicinanze o se eventualmente è fattibile un periodo di pendolarismo.

6) Analizzare i costi in questione e le eventuali agevolazioni offerte, come le borse di studio, presenti sia per merito che per questioni economiche. Si tratta di aspetti tutt’altro che trascurabili perché ai costi fissi vanno aggiunti quelli variabili, come un possibile affitto o il costo dei libri per seguire i corsi.

7) Leggi le recensioni presenti online degli ex studenti: possono dare un buon feedback degli istituti universitari da parte di coloro che hanno appena chiuso il proprio percorso. Ad esempio le recensioni sull’Università Cusano sono raccolte all’interno di un’unica pagina con una divisione tra facoltà: lo stesso solitamente avviene negli altri atenei, consapevoli che il parere positivo degli ex studenti rappresenta un ottimo indicatore per incentivare la scelta.

8) Valuta se quell’istituto ha attivo il programma Erasmus e quali sono le mete più ambite: si tratta di un periodo di alcuni mesi di studio e soggiorno all’estero in cui lo studente è chiamato a frequentare le lezioni e sostenere gli esami nell’università del luogo. È importante passare in rassegna le mete a disposizione soprattutto se si è alla ricerca di un posto specifico, questo perché le destinazioni sono tutte uguali tra gli atenei.

9) Può essere utile spulciare la classifica delle facoltà che hanno il più alto tasso di occupazione dopo i primi 3 o 5 anni dalla laurea: sono tutte pubbliche e si trovano comunemente online. Possono fornire un’indicazione importante sulla scelta. In linea generale, inoltre, è bene anche analizzare la sezione “sbocchi lavorativi” presente in ogni pagina web legata ad una facoltà. Questo risulta importante perché è possibile scoprire in questo modo possibilità lavorative che non si conoscevano in precedenza.

10) L’ultimo punto si riconnette a doppio filo al primo: non utilizzare il possibile lavoro seguente alla laurea come unica motivazione per intraprendere un percorso di studi. Per quanto accettabile come motivo, occorre che sia accompagnato anche da altri aspetti altrimenti il rischio della delusione può essere dietro l’angolo. Banalmente perché magari ci si accorge che studiare determinate materie in maniera così approfondita non piace, facendo diventare l’università un obbligo e non più un piacere. È chiaro, infatti, che il passaggio dalla quinta superiore è un salto importante, sia per quantità di studio richiesta sia per responsabilità ed obblighi connessi a questo cambiamento. Banalmente la questione relativa ai pagamenti e alle scadenze per immatricolazioni ed esami: ogni studente è chiamato a compiere queste azioni in maniera autonoma, scrivendosi preliminarmente le date delle scadenze per evitare dimenticanze che potrebbero sfociare in una pesante mora da dover pagare. È bene, perciò, che oltre alla motivazione lavorativa ci sia anche una buona dose di passione per quanto si va a studiare, rendendo il percorso universitario molto più stimolante ed interessante.